Presentazione
di ColoriAmo la città alla serata del dialogo ISLAM- CRISTIANESIMO
8 aprile 2016
CIRCA 10
ANNI , insieme ad un gruppo di una
decina di papà che aderiscono al movimento dei focolari ( movimento ecclesiale
internazionale cui aderiscono 2 milioni
di persone di 182 nazioni, di tutte le religioni e di tutte le fedi ) ci siamo
chiesti quali erano i bisogni che stavano incontrando i nostri
figli , qual era il regalo più bello o quale eredità potevamo lasciare
loro.
Abbiamo
provato a rispondere e abbiamo intuito che i nostri figli erano chiamati a fare un’esperienza unica
nella storia della nostra città: crescere con altri bambini che
provenivano da altre nazioni , da altri continenti , con altre culture con
altre tradizioni , con altri credi religiosi .
Ci siamo
anche detti che se partivamo a far fare loro buone esperienze
di prossimità , forse loro sarebbero riusciti a trovare strade nuove per
impostare relazioni di Reciprocità , di Giustizia , di Eguaglianza , di Tolleranza
, di Accoglienza .
Grazie ad un
preziosa esperienza che avevamo fatto insieme nella nostra adolescenza e
gioventù , abbiamo riproposto alcuni strumenti che avevamo imparato ad usare : animazione teatrale , trampoli e
comporre la diversità . A questi strumenti avevamo aggiunto alcuni laboratori
quali la cucina internazionale , l’art attack , le fiabe del mondo , la musica
( ogni mese circa un centinaio di ragazzi
dai 4 ai 20 anni si incontrano nei
laboratori ) Nel tempo abbiamo attivato anche per gli adulti i laboratori di genitorialità , di
cucito e in questi due anni è nato il laboratorio del DIALOGO TRA LE RELIGIONI e le culture dove proviamo a condividere il senso del nostro vivere, i riti della nascita , l’educare , il lavoro , il matrimonio , il pregare e il morire …
Il movimento
dei focolari ha come scopo specifico il testamento di Gesù “ che tutti siano uno” . Ma oggi è ancora possibile realizzare
questo sogno? non ha esagerato Gesù ? proprio nella notte del tradimento , del
conflitto , del carcere , della flagellazione e della croce com’è possibile
pensare all’UNITA’ DEI POPOLI ?
Forse oggi
viviamo un’epoca che continua a porsi domande analoghe e noi siamo chiamati a
scommettere insieme in questo sogno.
Ma cosa
significa costruire l’Unità oggi? In questa
nostra terra , in questa nostra città ? questa è la pista che ancora oggi ci
incoraggia a cercare strade per costruire PONTI
e lasciar crollare quei muri che non hanno più senso .
Sono passati
10 anni da allora: ricordo
le prime paure di chi non conoscevamo , ricordo la diversità delle persone che incontravamo ,
ricordo quei nomi impronunciabili per noi e ancora di più poco memorizzabili.
( questo nella reciprocità)
Ma abbiamo
imparato a conoscerci , quello che era
un muro di incomprensione è diventato un ponte . Se qualcuno oggi alla tv pronuncia il nome Babacar , Ali, Thierno , di Abdul , di ARBEN, Mohamed. Il
cuore fa un sobbalzo e associa questi nomi ad
un posto speciale, quello degli affetti , quello degli amici.
Attraverso la conoscenza La paura ha lasciato il
posto agli affetti . Abbiamo
imparato molte cose da queste relazioni . Noi siamo diventati migliori , più umani , più ricchi
di umanità . Questo
incontro ci ha salvato dalla Paura di sparire, di perdere la nostra identità,
ci ha fatto ritrovare il senso anche delle nostre tradizioni.
Altre paure
si sono presentate e si ripresenteranno , ma abbiamo oggi un nuovo sentimento di fiducia, che
insieme possiamo costruire un mondo più ricco .
In questi
ultimi due anni insieme alle
associazioni di Romano , a Solidarietà scolastica , alle associazioni di stranieri abbiamo
costituito la commissione Intercultura delle associazioni
e stiamo realizzando un piccolo grande
sogno :
CONOSCERCI ,
DIALOGARE , RICONOSCERCI , LAVORARE
INSIEME, perché il cuore possa sussultare nell’incontro con l’altro . Un
sussulto di Gioia e sempre meno di paura: gli spazi extrascuola , l’alfabetizzazione
, la festa dei popoli , gli alberi del dialogo , la raccolta di beni per
popolazioni indigenti , le giornate sportive e culturali sono diventare occasioni
per appartenersi un po’ di più.
Un grazie
alle associazioni , un grazie per questi incontri di persone .
Possiamo farcela ad abitare insieme questo pezzo
di terra dove la diversità rinforzerà la
nostra identità e il nostro stare bene reciproco.
FA AGLI
ALTRI Ciò CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE STESSO è LA NOSTRA REGOLA D’ORO comune
a tutte le religioni e a tutti gli uomini e donne.
Le Paure vinte insieme saranno la nostra forza da regalare ai figli per un futuro di Pace e Reciprocità.
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